Il caso Ferri

Polcanto, nota località mugellana nel comune di Borgo San Lorenzo, nel 1984 fu teatro del caso - ben conosciuto negli ambienti ufologici - che coinvolse il signor Isidoro Ferri e il suo cane.

Polcanto, nota località mugellana nel comune di Borgo San Lorenzo, nel 1984 fu teatro del caso - ben conosciuto negli ambienti ufologici - che coinvolse il signor Isidoro Ferri e il suo cane. Esattamente a tre chilometri dal paese, in via Tassaia, il signor Ferri, sua moglie, la figlia e il figlio, vivevano a "Villa La Radicchia", dove l’uomo era custode. Durante la notte fra il 9 e il 10 ottobre, verso le 3, una luce molto potente colpì la finestra della camera in cui il Ferri dormiva; siccome l’uomo non chiudeva mai gli scuretti e la finestra era priva di persiane e tende, il violento fascio di luce lo svegliò. Nella stessa stanza dormiva anche il figlio, il cui sonno non fu interrotto, mentre la moglie si trovava in un’altra camera per assistere la figlia, in quei giorni malata. Senza alzarsi dal letto Isidoro Ferri guardò fuori e vide sulla cima di una ripetta al di là di via Tassaia, quindi a circa quaranta metri di distanza, una sagoma dalle forme umane, eretta, piuttosto imponente, dalla cui testa (o casco) partiva il forte raggio luminoso. Dopo pochi istanti quella "presenza" sparì, e al suo posto apparve una strana sorgente di luce non perfettamente definita, di colore rosa e costituita da tre "getti luminosi" rivolti al suolo che sembravano originati da una "linea" scura orizzontale, al di sopra e a destra di cui però non si osservava niente a causa delle fronde degli alberi. Dopo un paio di minuti anche quel fenomeno svanì improvvisamente e al suo posto una diffusa luce bianchissima e abbagliante prese ad avanzare verso la villa illuminando a giorno la strada, gli alberi e il parco. Quando anche la facciata dell’immobile fu inondata dal bagliore, l’uomo, ormai intimorito, fece per avvicinarsi alla finestra, forse per chiudere almeno gli scuretti, ma a circa mezzo metro dall’apertura si sentì paralizzato, incapace di muoversi e di gridare. Subito dopo la luce si ritirò verso la zona da cui era scaturita, il Ferri poté riprendere il controllo dei propri movimenti e si avvicinò alla finestra. Una volta svanita la luce, nello stesso punto apparve una sfera di colore rosso "incandescente", dalle dimensioni di circa due o tre metri, la cui luminosità rimaneva confinata entro di essa, senza illuminare l'ambiente circostante. Proprio l'osservazione della sfera provocò al custode della villa un marcato fastidio agli occhi, tanto da non poterla fissare a lungo. Dopo pochi istanti comunque l’oggetto si sollevò e cominciò ad evoluire in direzione sud-ovest, risalendo la collina e sparendo dalla visuale al di là del crinale. Il cane non ha mai abbaiato durante l'evento, ma in seguito al presunto incontro ravvicinato si ammalò gravemente, iniziò a rifiutare il cibo e ben prestò mori. Il signor Ferri ha riferito di una sensazione di strano silenzio durante i cinque minuti totali del fenomeno. I carabinieri, intervenuti dopo la segnalazione, trovarono in un prato poco sopra la zona dell’avvistamento tre depressioni circolari di circa dieci centimetri di diametro e tre di profondità disposte a triangolo . Non fu invece rilevata alcuna traccia di radioattività. Interessante il fatto che altri testimoni notarono quella notte una luce rossa in cielo.

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